CHE COS'E UN CONFLITTO? Si dice che gli... Jacques e Claire Poujol. I...

CHE COS'E UN CONFLITTO?

Si dice che gli Eschimesi non hanno un equivalente per la parola " DISPUTA ". Vivendo in un clima molto freddo, perchè aprire la bocca e rischiare di prendersi una polmonite? Nel nostro paese, dove la temperatura è piu mite, disposiamo di almeno trenta sinonimi di " CONFLITTO " Fra gli altri: ( malinteso, discordia, equivoco, inimicizia, rottura, rivalità, dissenso, divisione, tensione, antagonismo...) Ma cosa si intende esattamente con questo termine?
1 - Non è paragonabile alla rivalità né competizione.
Queste possono degenerare in conflitto, ma soltanto a certe condizioni, Due squadre di calcio gareggiano per vincere, ma non si combattono, a meno che uno dei giocatori non si scontri con un altro con l'intenzione di fargli male e la gara non finisca in una battaglia organizzata. Due società sono concorrenti, na non è ibligatorio che si scontrino.
2 - Si distingue dalla dialettica.
La dialettica è una intellettualizzazione delle contraddizioni, una visione dello spirito. Essendo una forma di pensiero, in teoria supera senza fatica ogni ostacolo. Tutto è giocato d'anticipo, si sa che dopo la tesi e l'antitesi verrà la sintesi. Ora, in un conflitto, le contraddizioni, lungi dall'essere risolte in una sintesi, creano e suscitano nuovi desacordi e cosi all'infinito. Non solo l'intelligenza ma anche la volontà, i sentimenti, le passioni ed è questo che rende la sua soluzione cosi problematica.
3 - Si distingue dalle crisi.
I due termini sono spesso confusi: questa coppia, questa famiglia, questa chiesa attraversano una crisi...Benchè alcune crisi si evolvano in modo conflittuale, in generale la confusione, le incertezze, le esitazioni da essi suscitate inpediscono di arrivare a un vero e proprio conflitto. Si è troppo disorientati, imbarazzati, indecisi per impore la propria opinione o la propria volontà agli altri. Non si fa scattare un comflitto si non quando si crede di aver ragione, di essere nel giusto. Un gruppo, sia esse di due o di cento persone, quando attraversa un periodo critico non è per forza in un stato di lotta, perchè un gruppo è una entità dinamica, viva e cambia in continuazione. Le contradizioni e la diversità sono inerenti alla vita di ogni gruppo. Ciascun sistema sociale comporta dei movimenti in tutti i sensi: integrazioni e allontanementi, progressioni e regressioni, forze costruttive e forze distruttive, continuità e discontinuità, accordi e fratture, associazioni e dissociazioni, forze che si attirano e atre che si respingono, azioni, correlazioni, reazioni, respingimenti transformazioni di ogni tipo.
La perturbazione provocata da una crisi può facilmente essere confusa con un conflitto; l'equilibrio esistente è rotto e questo squilibrio è vissuto sia come qualcosa angosciante, demoralizzante, disorientante, minaccioso, sia come un segno di speranza, di vita nuova, una promessa di liberazione. Breve o lunga, lenta o improvvisa, limitata o generalizzata, la crise è un passaggio tra un vecchio stato di stabilità relativa e la ricerca di un nuovo equilibrio.
IL CONFLITTO E' UN CHOCK.
"CONFLITTO" viene dal termine latino conflictus che significa "URTO, SHOCK". Si può quindi avere un urto tra due persone o due gruppi, o all'interno di una stessa persona. Niente lascia immagginare che questi shock siano necessariamente violenti. La vita di tutti i giorni provoca numerose scorsse a cui ci adattiamo abbastanza bene. Ma essi possono diventare violente se si accumulano, se si ripetono senza essere accettate, gestite e regolate. E' allora che attriti e tensioni diventano veramente conflittuali.

Jacques e Claire Poujol.